sabato 26 ottobre 2013

Games Week 2013


L'appuntamento italiano con il mondo videoludico è diventato ormai consueto e al suo terzo anno si è ampliato quasi del doppio rispetto a ciò che offriva in passato. Nonostante lo spazio maggiore, però, l'intrattenimento è rimasto ad un livello abbastanza limitato. E considerato il mio recente viaggio a Colonia, mi son potuto concetrare con alcuni titoli che mi erano sfuggiti.
Dopo essere entrati, lo stand di Watch Dogs è stato il primo che ho visitato. La recente notizia del suo ritardo posticipato ha fatto parlare molto la fan base Ubisoft, ma questo non sembra aver intaccato gli sviluppatori che continuano a perfezionare quello che potrebbe essere un free roaming davvero innovativo in tutte le sue meccaniche. Durante l'incontro un lungo gameplay ci ha mostrato, oltre alle ormai ben note capacità di hacking, l'interazione tra giocatori online. In qualsiasi momento della nostra missione potremmo essere intercettati da un nemico umano che hackererà i nostri dati e che, se non fermato, causerà non pochi problemi. L'evoluzione finisce con un inseguimento e uno scontro a fuoco tra i due hacker, il che mi ha lasciato davvero molto colpito.
Ben quattro stand diversi danno l'opportunità di provare l'Oculus Rift, il "magico" casco in grado di dare una delle esperienze di realtà virtuale più complete di sempre. Peccato che la fila spropositata non sia stata dalla mia parte, quindi mi son limitato a una occhiata da lontano: sicuramente chi ha avuto la fortuna di provarlo è rimasto piacevolmente estasiato dal grado di immersione che questa tecnologia può offrire!
Infine non mi son lasciato sfuggire una breve sezione del nuovo Assassin's Creed: Black Flag. Provato su PS4, la grafica è migliorata notevolmente ma è l'ambientazione piratesca che attira gran parte dei nuovi giocatori; completa libertà attraverso isole abitate e una crescita della propria nave interessante ed emozionante. Come ogni titolo della serie, però, non si nota nessuna innovazione degna di nota che certamente non faranno contenti chi aspetta un vero cambio di rotta per l'intero brand.
La parte però più interessante e che mi ha fatto riflettere è stata la sezione indie. Pochi tavoli, ma tanti appassionati con coraggio e voglia di fare: oltre al famoso In Verbis Virtus, abbiamo potuto provare liberamente demo di titoli creati con Stencyl e girati su computer vissuti, ma che questo non ha impedito la scoperta di piccoli tesori di arte videoludica. Se avete intenzione di andare, passate per questa sezione e non ve ne pentirete!

La Games Week è stata certamente più breve anche per la sua natura più contenuta rispetto alla Gamescom, ma l'impegno è sempre lodevole ed è il maggior compromesso a cui molti possono ispirare. Detto questo, andateci e rimarrete anche quest'anno positivamente colpiti!

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