venerdì 27 aprile 2012

DOTA 2: Anteprima


Dopo che il sottoscritto ha ricevuto finalmente l'invito per poter provare la beta, attualmente disponibile da diversi mesi, non ho potuto se non provare per diverse ore questo particolare gioco che nacque anni fa come semplice mod di Warcraft 3 per poi diventare un vero e proprio titolo a sè stante, creando un vero e proprio nuovo genere.
Se poi aggiungiamo che il brand è stato acquistato e realizzato da Valve, i giocatori non potranno che gioire della notizia. Infatti, la software house ha saputo mantenere sapientemente lo stile del capostipite senza stravolgere le meccaniche di gioco, ma semplicemente perfezionandolo e donandogli uno stile tutto personale.
Iniziamo fin da subito con il matchmaking, che, nonostante a volte duri anche interi minuti (ma è una beta dopotutto), si potrà entrare in partita, selezionare il proprio personaggio e iniziare immediatamente a giocare. Si possono creare gruppi con i propri amici e giocare nello stesso team senza alcun problema, e avremo sott'occhio sempre le nostre statistiche. Per i neofiti è possibile anche partecipare come osservatore alle partite dei giocatori più esperti, in modo da farsi un'idea di come comportarsi sul campo di battaglia.
DOTA 2 ha semplici ma profonde regole. Due squadre composte da cinque giocatori l'una dovranno arrivare a distruggere la base avversaria passando per tre diversi sentieri: top, mid e low. Ogni sentiero è controllato da diverse torri e dalle basi verranno generati in modo costante truppe che si scontreranno con quella avversaria. Con i nostri eroi noi daremo supporto salendo di livello, acquisendo nuove abilità e soldi da spendere per comprare oggetti essenziali per la vittoria. Naturalmente, nel caso incontreremo un player nemico, sarà la nostra abilità a fare la differenza. Infatti caricare a testa bassa non farà che farci andare al creatore per primi; ogni scontro va calcolato utilizzando manovre di aggiramento o rallentando i nemici, o ancora silenziandoli. In base al personaggio, l'approccio cambia radicalmente.
Tra le due fazioni, Radiant e Dire, gli eroi selezionabili sono decine divisi tra forza, agilità e intelligenza. Tutti presi pari passo dal primo DOTA, ma completamente rivisitati nelle loro forme estetiche donandogli personalità uniche. Una volta trovato il personaggio a noi più congeniale, il divertimento è assicurato.
Le partite durano mediamente quaranta minuti, e per questo motivo i giocatori più arcade potrebbero trovare il sistema di gioco obsoleto e noioso. Giocare con i propri amici però ripagherà le lunghe partite con scontri epici e strategie ben attuate, finendo per rubare anche diverse ore di gioco al giorno.
Tecnicamente abbiamo il buon source engine a reggere il tutto: con la visuale dall'alto e lo stile semi cartoonesco/fantasy del titolo, questo gioco può funzionare anche sulle macchine più datate proprio per questo motivo. Ma ogni personaggio è realizzato con cura certosina, l'unica mappa finora disponibile è ben caratterizzata e tutti gli effetti sono piacevoli e funzionali al genere.
C'è poco da fare: Valve sa come rendere prodotti già validi ancora più divertenti e variegati. DOTA 2 è un titolo che andrebbe provato da qualsiasi giocatore nonostante la curva di apprendimento particolarmente alta, proprio grazie alle meccaniche che premiano abilità e spirito di squadra. Tenendo conto poi che il gioco è in continua evoluzione e non si sa una data di uscita, sicuramente al lancio sarà un titolo completo di ogni elemento che lo farà giocare per molti anni.
Ecco a voi il trailer, buona visione:

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