giovedì 5 gennaio 2012

Il Ciclo dell'Eredità - Prima Parte


Arriveranno presto nuove recensioni e notizie dal mondo videoludico, diamo solo tempo all'anno nuovo di iniziare con le diverse rivelazioni sui titoli ormai prossimi all'uscita. Per questi due appuntamenti recensirò uno dei Cicli fantasy più popolari di questi ultimi anni, l'Eredità di Cristopher Paolini: lo ritengo molto importante come figura perchè è stato lui a spingermi, a 15 anni, a iniziare a scrivere e farmi conoscere la passione come scrittore.
Eragon è il primo libro di quella che, ai tempi, doveva porsi come trilogia. Fu scritto da Paolini quando aveva 15 anni, ed è la stessa età del protagonista: un giovane che, durante una battuta di caccia sulle montagne della Grande Dorsale nel mondo di Alagaesia, trova una misteriosa pietra azzurra. Non passerà molto tempo prima che la pietra si rivelerà essere un uovo di drago, da cui nascerà la dragonessa Saphira. Questa emozionante scoperta cambierà completamente la vita di Eragon, costretto a fuggire dal suo villaggio natale e intraprendere un lungo viaggio irto di pericoli, improbabili alleati e nemici astuti e crudeli. Il tiranno Galbatorix, sterminatore dei draghi, gli darà la caccia in ogni angolo delle sue terre.
Questo libro è magistrale: la componente magica è davvero ben strutturata ed emozionante; Paolini scrive in modo scorrevole e piacevole, riservandosi molti particolari che non stonano mai nell'intera narrazione. Gli eventi si susseguono sempre più avvincenti e con diverse pause descrittive azzeccate. Ogni personaggio che Eragon incontra nel suo viaggio ha una propria specifica psicologia ed è caratterizzato in modo ottimo. In sostanza parliamo di un libro fantasy ben riuscito e che farà (ri)scroprire la bellezza della letteratura fantasy a moltissimi amanti del genere. Assolutamente consigliato!


Il secondo libro della serie è intitolato Eldest. Dopo la battaglia del Farthen Dur, Eragon e Saphira capiscono che le loro capacità sono limitate e che senza un addestramento adeguato non potranno mai sconfiggere Galbatorix. Quindi, insieme all'elfa Arya e al nano Orik, si dirigeranno nella foresta, dimora degli elfi, dove il Cavaliere verrà istruito sui poteri che ha acquisito grazie al rapporto con il suo drago. Nel frattempo, il cugino di Eragon, Roran, verrà braccato dai soldati dell'Impero e sarà costretto a macchiare le sue mani di sangue per difendere il villaggio e la sua donna, per poi intraprendere un viaggio per salvare la propria gente dalla schiavitù.
Dopo il successo di Eragon, Eldest non perde la sua bellezza e anzi, aggiunge diversi tocchi di drammaticità e rivelazioni sulle origini del protagonista, di certo un pò scontate ma sempre piacevoli e che vi intratterranno dalla prima all'ultima pagina. Molti hanno commentato come le pagine dedicato all'addestramento di Eragon siano eccessivamente lunghe, ma io credo che siano ben calibrate e necessarie, per non cadere in un banale power up istantaneo. Inizia inoltre la narrazione secondo diversi punti di vista: oltre quello del giovane Cavaliere si alterneranno le azioni di Roran e quelli di Nasuada, capo dei Varden. Dopo un ritmo essenzialmente più lento del predecessore, Eldest sfocia verso le ultime cento pagine in una grande battaglia che mette in chiaro ogni pedina di questo conflitto lungo un secolo, ricongiungendo diversi punti oscuri della trama.
Anche questo libro si pone sublime, forse non allo stesso livello di Eragon, ma quasi a pari merito. Lo scrittore qui è maturato e lo si denota nella scrittura minuziosa e sempre descrittiva senza cadere nel banale. Per chi ha amato il primo capitolo, questo seguito è altamente consigliato!
Al prossimo appuntamento con gli altri due libri conclusivi, dove vi saranno diverse riflessioni generali dell'intera saga. Buon proseguimento!

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