venerdì 30 marzo 2012

Half-Life


Ammetto che in questo ultimo periodo le recensioni dei giochi di questo periodo scarseggiano, a causa del poco tempo a disposizione e degli impegni sempre maggiori. Per questo inizierò con il recensire grandi classici che ho concluso nella mia esperienza da videogiocatore, e non potevo non cominciare con quel titolo che ha dato origine alla mia passione per questo mondo: Half-Life.
Il primo capitolo di questo gioco uscì nei negozi nel 1998, momento in cui vi erano già grandi produzioni come Quake e Doom. Valve, casa produttrice fino a quel momento sconosciuta, esordisce con un brand nuovo, inizialmente prendendo spunto dai concorrenti per poi finire a creare un ambiente completamente innovativo. Ci troviamo nel laboratorio segreto di Black Mesa nel deserto; il nuovo arrivato, il dottor Gordon Freeman, arriva in ritardo il suo primo giorno di lavoro. Un grande esperimento sulle nuove energie è pronto ed è proprio quest'ultimo il fortunato che avvierà la scoperta di un futuro roseo per la razza umana. Ma qualcosa va storto: il portale esplode e un'orda di alieni terrificanti invade il complesso seminando morte e distruzione. Armato di un solo piede di porco e di una tuta HEV, sarà il solo individuo che si opporrà a questa invasione.
Tralasciando l'emozione che rivivere questi eventi mi provoca ogni volta, questo è l'ottimo incipit con cui il giocatore viene catapultato in questo universo di gioco innovativo ai tempi. Sparatutto in prima persona, Half-Life risulta estremamente lineare con una caratteristica peculiare di tutta la serie che comprende la scomparsa dei livelli: tutta l'esperienza è un unica corsa dove brevissimi caricamenti rendono il tutto omogeneo e senza mai staccare dal monitor. Dotato di diverse armi, Freeman deve farsi largo attraverso orde di alieni con caratteristiche particolari: da innocue larven a insidiosi succhiateste, da vortigaunt che lanciano scariche elettriche a nemici corazzati. Anche i nemici umani non mancheranno, e senza svelare ulteriormente la trama sapranno rendere le situazioni sempre varie e convincenti.
Il cardine dell'intero titolo si posa proprio su queste meccaniche consolidate: nessuna cutscene, il giocatore capisce da solo i propri obiettivi che lo porteranno inevitabilmente verso la conclusione. Nelle abbondanti 12 ore della campagna, l'epicità è assicurata proprio per la freschezza del background e specialmente per l'intelligenza artificiale, la migliore mai realizzata fino a quel momento. Anche le boss fight ricompensano per la varietà e l'approccio intelligente per poterli superare.
Il motore grafico, derivato da quello di Quake, è stato pesantemente modificato diventando un prodotto completamente a sè stante. L'intero impatto visivo è davvero molto curato e con movimenti discretamente avanzati. Aggiungendo a un sonoro ricco di campionature, tutto risulta confezionato perfettamente (ovviamente parlando dell'annata 1998).
Half-Life è un titolo che stupì completamente i suoi stessi sviluppatori, finendo per avere così tanto successo che a buona ragione si può considerare una pietra miliare del genere videoludico, di cui ogni game designer odierno dovrebbe tenerne conto. Una storia avvincente, dinamiche immediate e divertenti, comparto tecnico di tutto rispetto e una ottima longevità ha regalato ben più di un'emozione agli amanti della fantascienza nel periodo della maggior fioritura dei brand che hanno fatto la storia. Se non avete ancora provato questo titolo, è d'obbligo correre subito ai ripari: salvare l'umanità da un'invasione aliena non è mai stato così spettacolare! Vi lascio, come di consueto, con lo storico trailer. Buona visione:

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