lunedì 14 febbraio 2011
The Road
Sembrerà strano, ma stavolta nessun gioco si affaccia a questo articolo. Quello di cui voglio parlare oggi è di un piccolo romanzo che ho letto negli ultimi due giorni: "la strada" di Cormac McCarthy, scritto nel 2006. Come lettura ne sono rimasto parecchio impressionato, trattando di un futuro post apocalittico in una chiave particolare e unica nel suo genere, per quanto riguarda le mie precedenti esperienze con tematiche di questo genere.
La storia narra di un uomo e di un bambino, di cui non conosciamo il nome, costantemente in lotta per la sopravvivenza in un mondo completamente morto. Gli animali estinti, le foreste bruciate, le piogge di cenere, e per ultima la civiltà umana in estinzione, tornata al livello di animali primitivi. Il freddo, il cibo e i vestiti scarsi, e i pericoli rappresentati dai loro stessi simili, questi due viaggiatori erranti combattono una battaglia che sembra già persa. Ma l'uomo vede nel figlio un futuro, una speranza, e non ha intenzione di cedere in alcun modo alla pazzia che sta consumando il mondo.
Questa è la loro vita. Ma ciò che mi ha colpito particolarmente di questo libro è stato il modo in cui è stato raccontato questa loro odissea verso sud, per scampare al gelo invernale. McCarthy ha reso poetico lo scenario di devastazione e di silenzio che circonda i due protagonisti, con frasi brevi e secche, e dialoghi magri e carichi di drammaticità. Lo scrittore non si è perso in alcuna descrizione dettagliata di un luogo, sono le azioni dei due sopravvissuti a far comprendere l'ambiente in cui si muovono. Perfino le cause della fine del mondo sono ignote, nascoste sotto una coltre di cenere. Il passato non è importante, è arrivare al giorno dopo, e a quello dopo ancora che conta per davvero; non è semplice poi accettare il selvaggio animo dell'uomo che ha corroso le sue abitudini e i suoi istinti: il cannibalismo deforma ulteriormente l'immagine di una razza destinata a scomparire, se non sarà in grado di ritrovare la sua umanità.
McCarthy riesce, con la sola storia, a catturare il lettore grazie ad una scrittura decisa e incalzante, riassumendo nelle circa duecento pagine tutta la sua abilità di narratore. Drammaticità e dolcezza si sposano perfettamente senza mai annoiare e ne fanno una lettura consigliata a chiunque, non potendo incastrarsi in un genere preciso che altrimenti frenerebbe il compratore medio.
Sono rimasto davvero molto colpito da questo romanzo, ed essendoci la sua trasposizione cinematografica, "The Road" del 2009, lo guarderò per scoprire nuove emozioni specialmente visive, essendo le immagini molto più incisive rispetto alle parole in un tempo più breve. Per chi fosse interessato al film, ecco qui il trailer ufficiale. Buona visione!
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Un'ottima lettura, a parer mio il film è agli stessi livelli del romanzo!
RispondiEliminaSi, il film l'ho poi visto ed è abbastanza fedele, un cult! :)
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