domenica 30 marzo 2014

Splinter Cell: Conviction


Chi mi segue da tempo sa bene che tendo a trovare note positive in quasi tutti i titoli che gioco, anche se pesantemente criticati dalla stampa online. E invece stavolta mi trovo d'accordo con la fila di appassionati che si sono strappati i capelli su questo quinto capitolo della saga Splinter Cell (che per fortuna si è risollevata con il più recente Blacklist). Si tratta certamente di uno dei giochi più sofferti di questi ultimi anni.
Dopo gli evendi di Double Agent, Sam vive una vita di nascosto nel cercare qualsiasi informazione per scoprire chi ha ucciso sua figlia Sarah. Quando una sua ex collega, Grim, lo contatta con informazioni incredibile, l'ex operativo si trova coinvolto a dover affrontare sia Third Echelon che è sulle sue tracce da tempo che una compagnia di mercenari con l'obiettivo di effettuare un colpo di stato al governo. Tramite il racconto di un suo caro amico, la storia si dipanerà in diversi capitoli con tanta adrenalina e spettacolarità.
Se c'è una cosa in cui Conviction convince è la trama, abbastanza interessante rispetto alla sporadica narrazione che ha sempre avuto la saga. Questo però non serve certo a risollevare tutto il resto, nonostante la figura di Sam è comunque piacevole da seguire: la spirale di vendetta che lo porta a compiere gesti non più da difensore della pace lo metterà in situazioni pericolose che non permetteranno QUASI MAI un approccio totalmente stealth. Perchè è proprio il fattore "scelta" che, per la prima volta, viene a mancare.
Nonostante il giocatore abbia modo di sfruttare le zone di ombra ed elementi circostanti per sfoltire le schiere di nemici, il design dei livelli è stato progettato proprio in modo anomale, come del resto anche i gadget a disposizione che costringono uno stile tipicamente action. Munizioni della pistola infinite, un sistema di puntamento in grado di eliminare diversi nemici con un semplice clic, granate ed esplosioni. Per quanto possiate tentare non sarà possibile passare inosservati. E questo provoca inevitabile frustrazione a meno di non accettare di vivere l'esperienza come un qualsiasi action in terza persona.
Le ambientazioni non godono di una varietà incredibile, con un settings prevalentemente cittadino. I nemici e l'IA si comportano invece abbastanza bene, mettendo spesso in difficoltà Sam la cui resistenza ai colpi non è delle migliori. Siamo comunque lontani anni luce alla tensione che riusciva a scaturire il primo Splinter Cell in certe situazioni.
Tecnicamente la critica ha avuto da ridire molto, ma in questo aspetto mi sento di dissentire completamente: Double Agent risultava rozzo nella sua rifinitura, ma visivamente Conviction presenta un dettaglio mai visto prima nella saga con ottimi effetti particellari, un sistema di illuminazione all'avanguardia e una fluidità ottima. Peccato per un effettistica sonora non molto curata e un doppiaggio italiano imbarazzante, con nemici doppiati da pochissime voci ripetute e battute insipide e in loop, i quali mettono ancora più in risalto la superficialità del prodotto.
Ovunque si guardi, Splinter Cell: Conviction è un fallimento per la saga. Risulta certo divertente, visivamente incredibile e con una trama interessante da seguire, ma le forzature di game design che ne hanno ucciso la componente stealth infastidisce troppo, si ha la sensazione di giocare a qualcosa di divero, anomalo. Difficilmente rimarrà impresso nella vostra mente se avete una sensibilità maggiore al medio giocatore che cerca un titolo solo per divertimento. Da reperire solo a basso prezzo e se siete fedeli al brand. Ecco il vlog con pareri molto "a caldo", buona visione:


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