domenica 17 febbraio 2013

Dead Space 3


Per quanto riguarda questo titolo, la pubblicità è stata più ingannevole possibile nel corso degli ultimi mesi. Impronta action, nemici umani, cooperativa: tutti elementi che hanno fatto storcere il naso ai milioni di fan, e i forum bombardati di discussioni su questo argomento. Lo ripeto qui e per sempre. Dead Space 3 è rimasto ESATTAMENTE come i predecessori, assolutamente emozionante con l'unica pecca di un'atmosfera mancata, ma questo è una costante nelle saghe horror. Una volta abituati ai soliti "mostri", è difficile che possano spaventare ancora.
Isaac Clarke è in clandestinità, il più lontano possibile da qualsiasi manifestazione del Marchio dopo la Ishimura e Titan. Il ritrovamento del pianeta natale dei necromorfi, Tau Volantis, lo rigetta però nella sua ultima corsa per salvare definitivamente la razza umana. Ellie è infatti scomparsa sulla sua orbita, e i sentimenti che lo legano lo spingono ad essere convinto da John Carver e Robert Norton. Da 200 anni nessuno mette piede sul freddo pianeta, ma i pericoli sono sempre in agguato e Isaac dovrà combattere anche contro il suo rifiuto e la sua codardia iniziale.
La trama è attua a concludere per sempre le vicende legate al Marchio. Per questo motivo, tante saranno le rivelazioni e molti i luoghi da visitare per comprendere più a fondo cosa ha innescato questa maledizione. La presenza per la prima volta di un gruppo di alleati non influisce minimamente sull'aspetto survival del titolo: sarete in ogni momento da soli contro orde di necromorfi.
Il gameplay è rimasto pressochè invariato, essendo già così funzionale e praticamente perfetto. Nessuna interfaccia e inquadratura dietro le spalle del protagonista, torneremo a usare i vari gingilli per smembrare corpi, telecinesi per sollevare oggetti e stasi per rallentare i nemici. Due aggiunte significative sono state introdotte: la prima vede una capriola di lato per schivare gli attacchi nemici. Per chi già urla che è una facilitazione, si ricreda subito. Difficilmente avrete modo di usarle e, se anche la userete, non sarà così decisiva da salvarvi la vita. La seconda è un sistema di copertura estremamente legnoso per le tanto odiate nuove sequenze contro nemici umani. Questi momenti sono certamente i meno ispirati della produzione, ma nell'arco di tutta la storia queste sparatorie avverranno in misura minimale, senza compromettere affatto il divertimento e regalando, verso la fine, incroci interessanti di scontri in cui badare sia agli Unitologisti che ai necromorfi nello stesso momento. Sempre presenti le sessioni a gravità Zero e una sezione su Tau Volantis in cui bisognerà fare i conti con la temperatura corporea.
Ma la più grande introduzione in questo terzo episodio è certamente il sistema di crafting delle armi. Oltre che essere infinitamente vario, permette al giocatore di creare le proprie armi personalizzate, potenziarle in qualunque modo, creare oggetti consumabili come munizioni o medikit, spingendo verso l'esplorazione degli scenari anche grazie ai robot minerari, in grado di fare per voi una parte del lavoro. Il sistema non è perfetto ma fa il suo dovere. Presto sarà essenziale raccogliere quante più risorse possibili per non soccombere.  I potenziamenti del rig sono stati leggermente modificati e le tute ora non fanno che essere diverse solo sul piano estetico.
La longevità si attesta su livelli ottimi. Anche senza compere le missioni secondarie (che sarete costretti a fare per reperire risorse) impiegherete non meno di 9 ore per arrivare all'epilogo. Aggiungete i vari incarichi secondari e arriviamo a 13 ore abbondanti, senza nulla togliere alla modalità cooperativa che permette di scoprire nuove sezioni e quindi dando ulteriore durata. Perchè il momento della cooperativa è giunto: completamente facoltativo, potrete giocare tutta l'avventura in compagnia di un amico che impersonerà Carver, aggiungendo un nuovo punto di vista introspettivo su questo personaggio e anche eventi leggermente diversi e più evoluti. Una sola giocata è sconsigliata a parer mio se volete sviscerare completamente questo prodotto.
Tecnicamente il motore grafico ha raggiunto il suo stile completo già con il predecessore. Non aspettatevi particolari migliorie, visto che Dead Space regala le migliori illuminazioni di questa gen totalmente coerenti con il genere in cui è collocato. Musiche epiche, suoni strazianti, salterete ancora dalla sedia quando nel più inaspettato degli angoli verrete assaliti da un necromorfo.
In breve, Dead Space 3 resta leggermente al di sotto del capolavoro che è stato il 2 semplicemente perchè gli sviluppatori, consci del sistema perfetto, non hanno tentato a introdurre nuove meccaniche e nuove situazioni che potessero stupire il giocatore. E qui sta la diminuzione dell'elemento horror, inevitabile dopo altri due titoli passati ad avere il terrore di ogni condotto dell'aria e guardando con sospetto ogni cadavere. Per forza di cose i giocatori hanno imparato come comportarsi contro questi mostri, e anche la poca presenza di nuove tipologie di nemici non aiuta certo a creare quel senso di "evoluzione" che invece fu dal primo al secondo capitolo. Anche le boss fight, per quanto interessanti come meccaniche, risultano forse troppo semplici rispetto al passato.
Eppure, anche se la pubblicità ha messo in risalto aspetti completamente minimi di questo titolo, se avete amato la saga questo epilogo vi saprà ricompensare come si deve. Dead Space 3 non ha perso affatto la sua anima, Visceral ha confezionato un prodotto che accontenta un bacino di utenza estremamente largo e anche gli hardcore gamer potranno cimentarsi nella difficoltà "impossibile" con un solo salvataggio a disposizione. Cosa state aspettando, correte a comprare uno degli horror sci-fi più belli di questa generazione! Vi lascio con il trailer, buona visione:

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