La febbre del Day One ha colpito almeno una volta ogni giocatore negli ultimi anni. Gli acquisti durante la prima settimana dalla release sono quelli che le software house ritengono più importanti per valutare DLC, sequel e ulteriore campagna pubblicitaria. Lo scorso anno chi ha usato bene questa potenza mediatica è stata Bethesda, con la sua prima conferenza all'E3 che ha lasciato migliaia di fan in trepidazione per il nuovo capitolo di Fallout. Scottato dall'esperienza di Arkham Knight non sono caduto immediatamente nella rete, ma a poche settimane dall'uscita ho voluto dare una possibilità a quel che è stato uno dei brand più importanti della mia vita di videogiocatore. Mai scelta poteva essere peggiore.
Fallout 4 ci vede a impersonare un ex soldato prima dell'inizio della guerra, una breve finestra sul mondo prima della fine. Abbiamo una moglie stupenda, un bellissimo figlio e il forte desiderio di crescere questa famiglia nel modo più corretto possibile. Veniamo interrotti da un venditore della Vault Tec che, senza tanti giri di parole, si congratula perchè siamo stati scelti per il programma anti nucleare. Nemmeno il tempo di sederci sul divano che il notiziario ci sconvolge con la notizia delle bombe nucleari lanciate in tutto il mondo. Rimane solo da mettersi in salvo con i propri cari, per poi scoprire con orrore di essere finiti in una rete ancora peggiore e da cui non potremo più uscire. Perchè il nuovo mondo scardinerà ogni vostra certezza, lasciandovi un retrogusto amaro di un passato che non tornerà mai più.
Ecco, credo che la mia introduzione romanzata sia decisamente più riuscita dello stesso prologo che ci coinvolge nelle prime 2-3 ore di gioco. Dico questo perchè la partenza di Fallout 4 è tra le peggiori che mi sia mai capitato di affrontare, con una sceneggiatura troppo semplice e delle scelte che hanno rischiato di farmi abbandonare il gioco quasi immediatamente. Il senso di meraviglia ed estraniamento propri di Fallout 3, quando il nostro alter ego usciva dal vault 101, qui ha un impatto più artificioso. Dopo quello che è sicuramente un eccellente editor del nostro personaggio, la soluzione di dargli una voce e una personalità già formata (per la prima volta nella serie) non funziona al massimo, facendoci perdere quella immedesimazione a cui ero tanto caro. Perfino i dialoghi hanno subito un ridimensionamento avvicinandosi alle serie Bioware, con sole quattro risposte da dare e spesso nemmeno degli approfondimenti da scoprire, relegando il quest design a poche e banali scelte.
La main quest assume un pò di profondità una volta che le diverse fazioni del mondo di gioco saranno entrate in campo con tutte le loro profonde differenze ideologiche e tecnologiche, ma paradossalmente ho trovato più interessanti molte secondarie con i loro personaggi sopra le righe e le sottotrame affascinanti. E non dimentichiamoci delle fetch quest, incarichi che si ripetono in modo infinito per poter salire di livello e di abilità, portandoci anche a tornare su luoghi precedentemente liberati nuovamente infestati da nemici. Una trama quindi poco incisiva, banale e ridotta all'osso, che non è riuscita a soddisfarmi per quanto non priva di spunti interessanti.
Trama/Longevità: voto 7.
Anche il gameplay ha visto tutta una serie di aggiunte, gradevoli e non. Partirei innanzitutto con l'elemento meglio riuscito e che nello scorso capitolo mancava di mordente: lo shooting. Il feeling con le armi è ottimo, i nostri movimenti reattivi e finalmente i nostri colpi finiranno esattamente dove puntiamo il mirino. Semplificazione o no, sono dell'idea che ci volesse perchè in questo modo l'utilizzo dello SPAV, per quella che è stata la mia esperienza, si è quasi azzerato, rendendo i combattimenti sempre accattivanti e fluidi. Le armi totali non sono poi molte in verità, e a questo si collega la seconda grande aggiunta inserita.
Il crafting ci permetterà di creare e modificare non solo le armi in nostro possesso, ma anche il nostro vestiario e i pezzi dell'armatura atomica. La quantità di modifiche è enorme, in grado di creare uno stile di gioco sempre diverso a seconda della miglioria scelta. Naturalmente dovremo raccogliere materiali per poter effettuare questi cambiamenti al nostro personaggi, costringendoci a riempirci di spazzatura e a tornare ogni volta ai nostri rifugi per svuotarci le tasche. Vi assicuro che diventa tedioso, specialmente perchè sopravvivere con il solo loot dei nemici non è altrettanto efficace.
Ultimo ma non meno importante, la raccolta di reagenti ci permetterà anche, in determinate aree, di creare dei veri insediamenti da zero, costruendo muri, tetti, mobilio, difese perimetrali, negozi e così via. Chiaramente ispirato alla Minecraft mania, questo sistema è giustificato dalla fazione dei Minutemen, che vi chiederanno costantemente di aiutare gli insediamenti liberati e migliorandone la qualità della vita con tutta una serie di accortezze. Il sistema è quanto di più rozzo ci sia e manca davvero di rifiniture, con una concatenazione quasi sempre sbagliata dei vari elementi e nemmeno di facile apprendimento. L'ho trovato frustrante ma sicuramente saprà intrattenere gli amanti del world building. Tutti questi elementi sono inseriti in malo modo e poco accurati, regalandoci una giocabilità non sempre sufficiente.
Sul piano grafico oserei dire che va molto a gusto. Bethesda non ci ha mai regalato dei titoli spaccamascella. Fallout 4 non è differente, con una versione potenziata dell'engine ormai usato dalla software house dal 2003, risultando piacevole alla vista e con miglioramenti grafici effettivi, ma non certo alla pari con tante altre produzioni odierne. Nel 2015 vedere le animazioni di Skyrim riciclate e lunghissimi tempi di caricamento per passare dagli esterni agli interni è davvero deludente. L'art design però è buono, con una mappa più piccola ma densa di luoghi da esplorare, alcuni molto d'effetto. Ammetto che il Mare Splendente non mi ha colpito come speravo ma Boston è una città frenetica e diversa da Washington DC, con le sue strade strette e i suoi alti edifici. Menzione per l'Istituto, forse l'ambientazione più affascinante dell'intera esperienza.
Potevo almeno pretendere un'ottima scalabilità del motore grafico vista la sua arretratezza? Certo che no, perchè Fallout 4 è riuscito a mettere in difficoltà anche configurazioni di fascia alta. Se in campo aperto si hanno quasi sempre 60 frames solidi, in città ci sono spesso cali inspiegabili e nelle situazioni più concitate, con tanti nemici ed esplosioni, tutto crollerà vistosamente. Dopo la prima patch le prestazioni sono migliorate ma, per come si presenta, il gioco risulta davvero troppo pesante da digerire.
Buono il sonoro, con una scelta di voci in italiano azzeccate e un doppiaggio di qualità. Non sempre il labiale è corretto ma è una sbavatura di poco conto. Le voci che hanno prestato per i nostri personaggi principali, maschile o femminile che sia, sono state curate e regalano in diversi momenti le emozioni giuste, senza risultare mai piatte.
Comparto Audio/Video: voto 7.
Non è propriamente la recensione che mi sarei aspettato di scrivere. Ho amato Fallout 3 e apprezzato moltissimo il suo spin off New Vegas, ma questo sequel ha deluso le mie aspettative sotto troppi punti di vista. Bethesda ha fatto il minimo indispensabile, aggiungendo a un prodotto già preconfezionato le due mode del momento, crafting e housing, tra l'altro inserendole in modo rozzo e approssimativo. Nemmeno la storia, che era l'aspetto su cui i giocatori potevano restare ammaliati, è riuscita nel suo intento. Fallout 4 è un titolo che migliorerà con il tempo grazie alla comunità dei modders. C'è a chi piace questa politica, ma eticamente non riesco più a trovarmi d'accordo. Non quando ci sono mostri sacri come i CDProjekt con il loro ultimo The Witcher. Bethesda continuerà a fare milioni con questi titoli riciclati e avrà comunque la giustificazione a non rinnovarsi mai. Io sono parte di questa massa che si è fatta abbindolare dall'effetto nostalgia, perchè se non si chiamasse Fallout, questo titolo sarebbe stato stroncato perfino dalla critica giornalistica - che ovviamente lo ha elogiato.
Questo è stato il caso che mi ha fatto capire che il preorder va dato con più saggezza e che sono ben altri i titoli meritevoli dei miei soldi. Sconsiglio questo gioco allo stato attuale. E' divertente e ha una mole di contenuti impressionante, ma aspettate il più possibile, quando saranno usciti tutti i DLC e potrete farlo vostro con una manciata di euro e migliorarlo con le mod. Perchè questo gioco, così com'è concepito, è ben lontano dall'essere un capolavoro.
VOTO GLOBALE: 7.
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