lunedì 30 marzo 2015

Far Cry 4


Concludiamo questo mese di Marzo (sono giusto ora in partenza per il Giappone!) con una recensione che non vedevo l’ora di fare. Un gioco che mi ha impegnato una trentina di ore abbondanti e che, nella sua bellezza, mi ha lasciato anche un po’ di amaro in bocca.


La storia di Ajai Ghal non è nulla di straordinario, per quanto la sequenza introduttiva risulti sicuramente molto d’impatto: il ragazzo è tornato nella sua terra natia per lasciarvi le ceneri della madre morta, quando il suo pullman viene attaccato da una milizia che lo fa prigioniero. Qui conosce Pagan Min, dittatore dal carattere eccentrico e che sostiene di conoscere molto bene la sua famiglia. Una volta fuggito, Ajai scoprirà le forze in gioco nel Kyrat e inizierà un percorso fatto di sangue e tradizione da cui non riuscirà a sottrarsi.


Il comparto narrativo, per quanto cerchi di stupire il giocatore, fallisce abbastanza miseramente mettendo sul piatto elementi riciclati che vengono salvati solo dai personaggi secondari ben caratterizzati e alcuni davvero particolari. Pagan Min come villani non regge il confronto con Vaas visto che contrariamente a quanto si pensa non avrà una presenza così interessante. E’ studiato sì bene, ma si poteva fare di meglio. Durante le missioni del Sentiero d’Oro ci saranno alcune varianti date dalla scelta di appoggiare i due leader Amita e Sabal, ma la sensazione di essere dei fantocci privi di qualsiasi volontà non mi ha mai abbandonato anche per via di una caratterizzazione del protagonista praticamente nulla. In questo senso, almeno a mio parere, è stato fatto un passo indietro rispetto al predecessore.
Trama/Longevità: Voto 7.5.


Il gameplay di Far Cry 3 fu l’elemento che più mi divertì ai tempi e che considero tutt’ora tra i più divertenti in circolazione. Il 4 non fa che prendere ciò che avevo già visto e lo migliora sotto diversi aspetti: non ci troviamo davanti a novità impressionanti, ma il sistema indubbiamente funziona. L’introduzione delle fortezze, la verticalità delle mappe e cavalcare gli elefanti: si poteva fare sicuramente di più, ma sono rimasto soddisfatto del risultato finale.


Per il resto gli elementi rimangono saldi, dall’esplorazione delle torri di guardia alla conquista degli avamposti. Le missioni secondarie sono più personali rispetto al passato, ma dopo una decina di ore la ripetitività farà inevitabilmente capolino.


La grossa novità (e la sezione artisticamente più valida) sono le sezioni ambientate nello Shangri-La: di una bellezza incredibile, qui il gameplay assume una connotazione più stilistica ed è un peccato che gli sviluppatori lo abbiano limitato a sole cinque missioni. Però la mancanza di grosse novità non mi permette di dare una valutazione troppo alta per quanto mi abbia divertito.
Gameplay: Voto 8.


Sul piano Tecnico Ubisoft ha fatto le cose in grande. Se c’è una cosa che ho imparato è che questo studio eccelle nel creare ambientazioni ricche e curate. Il Kyrat è una regione meravigliosa, separata dal resto del mondo da una catena montuosa imponente ma non priva di luoghi di interesse. Statue che ricordano la religione indiana, grotte nascoste, villaggi in festa, rovine di civiltà antiche, i luoghi da visitare sono davvero tantissime e scoprire ogni luogo saprà stupirvi anche grazie al massiccio motore grafico che regala scorci di superba bellezza.


Probabilmente è l’unico punto in cui Far Cry 4 supera il suo predecessore che, per quanto ottimo, non regalava ambientazioni così indimenticabili. La scalabilità del motore è ottima, ma per arrivare a livelli alti dovrete procurarvi un hardware di ultima generazione. Dettaglio estremo, illuminazione realistica ed effetti particellari ottimi chiudono il tutto riuscendo a immergervi completamente in questa fittizia regione.
L’audio italiano risulta buono e ben doppiato, anche se come al solito il sincrono non è sempre totalmente preciso. Musiche abbastanza dimenticabili.
Comparto Video/Audio: Voto 9.5.


Far Cry 4 è un gioco che non riesce a superare il suo predecessore. La novità in parte è scemata e, per quanto ci sia più varietà di ambientazioni e cose da fare, il gameplay rimane solidamente ancorato al passato e le poche novità non gli rendono davvero giustizia. Se poi teniamo conto di una trama ancora peggiore e un finale che mi ha davvero deluso, consiglio comunque di giocare questo titolo senza aspettarsi nessun tipo di novità. I suoi personaggi sapranno conquistarvi e, forse, farvi anche dimenticare certe banalità che in un fps del 2014 avrei preferito evitare di incontrare.

VOTO TOTALE: 8.5

Nessun commento:

Posta un commento