venerdì 22 aprile 2016

Alan Wake

Remedy Entertainment ha segnato la mia infanzia con un gioco molto particolare: Max Payne. Fin da quella produzione dei primi anni 2000 vi era una forte impronta narrativa con soluzioni stilistiche interessanti, un'impronta che è evoluta fino al più recente Quantum Break (presto su queste pagine) con tematiche affascinanti e sfaccettate. Alan Wake, il loro titolo di punta della scorsa generazione, è giunto tra le mie mani solo recentemente ma mi ha chiarito molto bene lo stile e il pubblico a cui si rivolge la loro produzione. Pronti a immergervi in un thriller dalle sfumature horror? 
Alan introduce la sua storia narrandoci un sogno. Lo scrittore sta guidando di notte su una strada costiera, quando improvvisamente investe un autostoppista che non era riuscito a vedere. Il corpo dell'uomo svanisce sotto i suoi occhi e ricompare più avanti armato di ascia. Alan cerca di fuggire, mentre una presenza oscura, dalle forme imprecise, distrugge tutto ciò che lo circonda. Solo una calda voce gli spiega come agire e dove andare, e proprio dopo un'ammonimento inaspettato, l'incubo finisce. Il protagonista è su un traghetto insieme alla fidanzata, Barbara, e davanti a loro si staglia Bright Falls, vivace cittadina di montagna dove lo scrittore spera di trovare un pò di pace. Ma i suoi piani verranno drasticamente cambiati...

Divisa in sei episodi dal gusto squisitamente seriale, Alan Wake ha un prologo non eccezionale, ma con la giusta dose di mistero che spinge il giocatore a proseguire. Quando la trama decolla, però, i livelli narrativi si intrecciano in quello che è un ottima storia d'azione, di mistero e dai tratti spaventosi e ambigui, condito da personaggi variegati e con una storia da raccontare. Remedy se l'è cavata bene e, tutto sommato, anche i DLC vanno ad ampliare ulteriormente la figura dello stesso protagonista, forse non così memorabile come mi sarei aspettato ma con la sua originale personalità. 
Trama/Longevità: voto 8.
Alan Wake è uno sparatutto in terza persona dalle meccaniche poco canoniche. Questo è dato da un
elemento importante e che è il perno centrale dell'esperienza: la luce. Alan infatti avrà in dotazione una torcia che gli permetterà di affrontare i nemici altrimenti invulnerabili. Puntare loro contro la luce li renderà, dopo un certo periodo di tempo, tangibili e quindi vulnerabili ai nostri attacchi. L'armamentario rimane limitato e ogni arma ha caratteristiche strategiche importanti: l'utilizzo del revolver sarà la prima linea di difesa, mentre un fucile da caccia o uno shotgun vi permetterà di eliminare i nemici più resistenti; o la pistola lanciarazzi che è in grado di creare sia luce che uno sterminio di gruppo nei momenti più complicai. Affianchiamo a questo le flashbang o i bengala e il sistema di combattimento risulta sufficientemente ricercato da divertire e soprattuto legato ad una difficoltà generale tarata verso l'alto. Personalmente ho sempre dovuto fare economia con le mie munizioni e pianificare al meglio gli scontri più ostici.
Le tipologie di nemici non sono molte in realtà; leggeri e pesanti, alcuni mini-boss sono in grado di spostarsi velocemente e colpirci alle spalle. Inoltre la presenza oscura regala delle sezioni survival di buon interesse, dove gli oggetti ci voleranno contro e dovremo schivarli o fermarli grazie alla luce. Le seioni di gameplay a volte sono un pò troppo lunghe, questo è da dire, nonostante per tutto il gioco gli sviluppatori siano riusciti a trovare soluzioni sempre molto alternative e di ottima fattura (specialmente nel DLC le soluzioni stilistiche mi sono piaciute moltissimo). Sicuramente è stato lo scotto necessario per allungare la longevità, ma si tratta della componente meno amata dalla critica e dall'utenza in generale. Alla fine però Remedy ha cercato di lasciare una sua impronta, compito che personalmente credo sia riuscito nell'intento.
Gameplay: voto 8.
Sul piano tecnico gli sviluppatori si sono trovati molto limitati dall'allora console Microsoft. Xbox360 non permetteva di andare oltre certe risoluzioni e in generale questo aspetto ha subito molti compromessi, poi rielaborati nella successiva edizione rilasciata per PC. L'Unreal Engine, che fa ormai presenza nella quasi totalità delle mie recensioni, fa il suo solito sporco lavoro. Animazioni ed effetti particellari buoni, le texture non fanno certo gridare al miracolo ma considerando l'ormai età di questo gioco, a 1080p risulta comunque piacevole da vedere. Ovviamente è l'illuminazione il punto forte con giochi di ombre riusciti e un'atmosfera generale noir sempre di impatto e in grado di tenere con il fiato sospeso mentre si gioca. 
 Ottimo il doppiaggio in italiano, ben recitato e con voci un pò diverse dai soliti a cui siamo abituati, più una colonna sonora da vero serial tv, che ci accompagnano in certi momenti ma soprattutto alla fine di ogni episodio. In generale però nulla di davvero memorabile.
Comparto Audio/Video: voto 7.5
Alan Wake è sicuramente un titolo interessante da avere nella propria collezione. Su PC l'edizione presenta miglioramenti grafici e i DLC inclusi che allungano la longevità di una storia intrigante e ben costruita, ispirata chiaramente ai romanzi di Stephen King e quindi che faranno la felicità degli amanti del genere. Se saprete passare oltre un gameplay certamente originale ma un pò ripetitivo dopo alcune ore e ad un comparto tecnico che non rende onore alla direzione artistica, riuscirete a farvi rapire da questo gioco! Se, come me, non avete mai approcciato questo prodotto, consiglio caldamente l'acquisto. Pronti ad un viaggio oscuro e apparentemente insormontabile? 

VOTO GLOBALE: 8.


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